Potrebbero presto emergere importanti elementi sulla tragica morte di Viviana Parisi, 43 anni e di suo figlio Gioele, di 4 avvenuta lo scorso agosto nei boschi d c.da Sorba, a valle della A/20 a Caronia.
Si terrà oggi in Procura a Patti un incontro tra Roberto Consalvi, il consulente incaricato di estrapolare e analizzare i dati di cellulare e tablet di Viviana Parisi e gli inquirenti che stanno tentando di ricostruire le cause della morte della DJ torinese e di suo figlio. “Quanto è stato ricavato sarà utile a imprimere una direzione alle indagini” ha dichiarato alla stampa il perito. Con ogni probabilità verrà analizzato anche il pc che si trova nella sala di registrazione di Venetico, dove lavoravano Viviana e suo marito Daniele.
Questa mattina, al Policlinico di Messina, sono ripresi gli accertamenti sui frammenti ossei riconducibili al bambino, trovati lo scorso 19 agosto nel bosco di c.da Sorba, che continueranno anche per tutta la giornata di domani.
Fissato per oggi pomeriggio il sopralluogo nella galleria Pizzo Turda, sulla A20 a Caronia, all’interno della quale si è verificato l’incidente tra la Opel Corsa di Viviana Parisi e l’autocarro di una ditta di manutenzioni, che si sono scontrati durante una manovra di sorpasso della donna. Gli ingegneri Santi Mangano e Roberto Della Rovere, nominati dalla Procura di Patti, sono stati chiamati per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente.
Questa mattina i tecnici si sono recati nell’autocarrozzeria di Brolo dove si trovano i due mezzi, posti sotto sequestro, per effettuare esami di tipo comparativo mirati a ricostruire velocità e modalità dell’impatto, dopo il quale, lo ricordiamo, la mattina del 03 agosto Viviana è sparita con il bambino in braccio oltre il guardrail dell’autostrada. Alle operazioni presente anche il perito nominato dalla famiglia Mondello, Carmelo Costa.
Intanto, Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana, continua a respingere con forza la tesi dell’omicidio-suicidio della donna. Spuntano anche i messaggi, inviati da Viviana al padre Luigino, il 21 luglio scorso, dai quali emerge chiaramente la sofferenza psicologica della donna già rilevata dai due certificati medici trovati nella Opel di Viviana. Ma emerge anche che Gioele per Viviana, rappresentava motivo per farsi forza. Sullo stato mentale di Viviana nelle ore antecedenti la tragedia, è stato chiamato a far luce dalla Procura il prof. Massimo Picozzi.