“Non possiamo più sopportare ulteriori depotenziamenti a danno del Barone Romeo. Nessun ospedale dovrebbe essere depotenziato soprattutto in un’ epoca in cui la sanità va ulteriormente potenziata e non il contrario. Il Barone Romeo conta oltre 90 mila utenze, depotenziarlo è incomprensibile, il già declassamento ad ospedale di base non doveva essere permesso, adesso chiudono i reparti. L’ospedale di Patti torni Dea di 1 livello”.
Da qui la richiesta di una convocazione urgente del consiglio comunale, formulata dai consiglieri Filippo Tripoli, Natalia Cimino, Federico Impalà, Mariella Gregorio Nardo, Giacomo Prinzi e Giovanni Di Santo. Hanno fatto il punto sulla “momentanea interruzione” dei ricoveri presso il reparto Utin dell’ospedale di Patti, che ha generato non poche lamentele tra i cittadini di Patti e di tutto il comprensorio del distretto D30; a parere dei consiglieri è in atto un continuo e scellerato progetto di depotenziamento dell’importante struttura ospedaliera, che conta oltre 90 mila utenti, proprio quando il particolare momento storico dovrebbe far guardare al potenziamento delle strutture ospedaliere e non al loro depotenziamento come sta avvenendo per l’ospedale di Patti.
E poiché le proteste dei giorni scorsi non sono servite a nulla e si punta a far revocare il provvedimento di stop ai ricoveri, pur considerato l’atto politico dell’assessore regionale alla sanità, si chiede la convocazione urgente del consiglio comunale di Patti, la presenza dei rappresentanti regionali territorialmente competenti che fanno parte della commissione sanità all’Ars e i rappresentanti sindacali.