Si chiama “Aurora” e promette di massimizzare le donazioni di plasma; è l’innovativo sistema per la plasmaferesi da oggi in funzione al servizio di immunoematologia e trasfusionale dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti.
Nelle prossime settimane sarà in funzione anche al servizio trasfusionale di Milazzo e di Taormina. Questo nuovo macchinario rende possibile la donazione mirata al prelievo soltanto di plasma, ovvero la componente liquida del sangue. Nell’aferesi attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue soltanto la componente ematica di cui si ha necessità, nello specifico il plasma, restituendo al donatore i restanti elementi.
Le donazioni tramite Aurora funzionano apparentemente come quelle tradizionali, ovvero prelevando del sangue da una vena del braccio, ma al donatore viene effettivamente sottratto soltanto il plasma. Ottenendo un quantitativo di emoderivato di gran lunga superiore a quanto se ne può ricavare con il metodo tradizionale senza impoverire, in particolare di ferro, il donatore. Proprio per questo motivo la plasmaferesi può essere ripetuta con maggiore frequenza, con la durata che si aggira tra i 40 e i 45 minuti.
Nelle sale donazioni dei Simt aziendali, ci sono 4 nuove postazioni per la donazione di plasma. Si punta ad incrementare la raccolta di plasma, in sinergia con la Direzione Generale ASP , in risposta alle indicazioni pervenute dal Centro Nazionale Sangue.
Il costo della Plasmaferesi è sostenuto da fondi che provengono dalla stessa attività di Plama produzione, senza aggravio per l’Asp.
Le aziende sanitarie Nazionali sono costrette in molti casi ad acquistare il plasma con costi altissimi dall’estero, dove le donazioni sono a pagamento, con minore garanzia di sicurezza e qualità. I Simt dell’ Asp di Messina hanno nel 2019 prodotto 2274 litri da scomposizione di sangue intero.