E’ stato arrestato questa mattina, dopo un lungo interrogatorio durato tutta la notte, L.A., operatore sanitario presso la struttura Oasi di Troina, che durante il lockdown avrebbe violentato e messo incinta una ragazza disabile mentre quest’ultima era positiva al virus.
La violenza sarebbe avvenuta nella struttura, nel periodo di aprile, quando l’Oasi di Troina era stata dichiarata zona rossa.
Il 39enne è accusato di violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto ai danni di una donna disabile e nel momento in cui la stessa era a lui affidata. Le indagini sono scattate lo scorso settembre, dopo la denuncia dei genitori della ragazza, affetta da gravissime patologie derivate da una malattia genetica.
La donna è al sesto mese di gravidanza, dunque la violenza si è consumata durante il periodo di lockdown. Gli investigatori, a seguito di questi primi elementi, hanno prelevato campioni sul personale presente in struttura tra marzo e aprile, per estrarre il Dna.
Ieri il trentanovenne, sposato e padre di un bambino, dipendente da due anni dell’Oasi è stato convocato e interrogato. Dopo le prime titubanze l’uomo avrebbe successivamente confermato agli inquirenti di aver approfittato dell’assenza temporanea dell’infermiere professionale per entrare nella stanza della paziente. Qui avrebbe abusato della giovane, malgrado la sua positività, consumando il rapporto sessuale senza alcuna protezione.
Dopo le ammissioni, l’uomo è stato posto in stato di fermo e trasferito in carcere. Le indagini coordinate dalla procura di Enna proseguono per accertare ulteriori altri aspetti della vicenda.
Il fermo è stato disposto dai sostituti Procuratori di Enna, Stefania Leonte e Orazio Longo.