L’atroce fine di Giovanni Salmeri ha toccato il cuore dei milazzesi e non solo. Giovanni era una persona buona, non dava fastidio a nessuno. Lo vedevi davanti all’ospedale di Milazzo a donarti un sorriso in cambio di qualche spicciolo o di un pasto caldo che riusciva a recuperare grazie alla generosità della gente o del personale sanitario del Fogliani.
Non aveva alcun parente, viveva da solo in una casa popolare nella quale i Carabinieri, quando sono riusciti a entrare utilizzando uno dei mazzi di chiavi rinvenuti sul luogo del delitto, hanno trovato una situazione precaria. Tanto materiale perché Giovanni accumulava di tutto nella sua casa. Una storia triste, di solitudine.
Aspetto che emerge in tutta la sua prepotenza nell’amara constatazione che nessuno ha cercato Giovanni dal giorno del delitto, nessuno lo ha reclamato, nessuno ha cercato di capire dove fosse finito in questi mesi. Dicevamo di una storia che ha toccato il cuore di tutti. E già qualche iniziativa social è stata lanciata nel segno della solidarietà per garantirgli una degna sepoltura e qualche fiore.
Gaetano Maisano, nel gruppo Facebook “Difendiamo la nostra città…blindiamo Milazzo” ha lanciato una piccola raccolta, anche attraverso la donazione di un solo euro. La raccolta si chiuderà domenica 22 novembre. Bella anche l’idea di dedicare a Giovanni la panchina situata al cancello dell’ospedale “Fogliani”, dove l’uomo stazionava per scambiare qualche parola con i passanti. E’ stata proposta da Francesco Salamone che ha pensato di aggiungere la scritta: “A Giovanni Salmeri, vittima della crudeltà umana”.