sabato, Novembre 23, 2024

Reddito di cittadinanza in provincia di Messina: i beneficiari sono 28.488

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“In provincia di Messina i beneficiari del reddito di cittadinanza tenuti alla stipula di un Patto per il Lavoro – “occupabili” – sono 28.488. Di questi 6.299 hanno già firmato almeno un contratto di lavoro – e cioè il 22% prima del 31 ottobre di quest’anno, un anno segnato dalla pandemia di Covid 19.”

Questo hanno evidenziato i parlamentari del Movimento 5 Stelle della provincia di Messina, Alessio Villarosa, Francesco D’Uva, Barbara Floridia, Grazia D’Angelo e Antonella Papiro, ricordando ancora come si tratti di  percettori “occupabili”, cioè degli adulti tenuti a firmare un Patto per il Lavoro e che nei vari comuni sono 28.488, mentre il numero dei rapporti di lavoro ancora in corso a fine ottobre è di 3.250. E’ il segno che il Reddito di Cittadinanza sta sostenendo e riattivando un numero crescente di persone in difficoltà anche nel territorio della provincia.

Come ha rivelato lo Svimez nel suo rapporto, il reddito di cittadinanza ha evitato incontrollabili tensioni sociali durante il lockdown e proprio nella pandemia questo strumento sociale di sostegno al reddito ha avuto un ruolo e un’importanza incredibili, offrendo un salvagente contro la povertà in ogni regione italiana, da Nord a Sud, ma anche stimolando decine di migliaia di persone nella ricerca di una nuova occupazione.

“Con il Reddito di cittadinanza e le prime azioni di potenziamento dei Centri per l’Impiego attraverso l’irrinunciabile contributo dei “Navigator” abbiamo raggiunto risultati impensabili, e su questa strada dobbiamo andare avanti, hanno proseguito i parlamentari pentastellati. Per il rifinanziamento del RdC ci sono pronti 4 miliardi in legge di bilancio, ma occorre renderlo ancora più efficace e inclusivo. Adesso sono previsti importanti investimenti per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, grazie a nuove risorse che si aggiungono al fondo nuove competenze voluto dal Ministero del Lavoro. Prevenire la disoccupazione dei lavoratori a rischio, agganciare la formazione alle politiche di sviluppo e puntare a un sistema di ammortizzatori sociali finalmente universale, hanno concluso, sono alcuni degli obiettivi strategici che intendiamo perseguire con decisione anche in Parlamento”.

 

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