Verificare il corretto smaltimento delle acque di vegetazione prodotte dalla molitura delle olive ed attivare i controlli presso i frantoi oleari.
Questa la richiesta che Legambiente Nebrodi circolo “Tiziano Granata” ha prospettato ai sindaci dei comuni che ricadono nella fascia tirrenico-nebroidea, alla polizia municipale ed a tutte le forze dell’ordine. L’associazione ambientalista ha ricordato come questo sia il periodo della raccolta delle olive, un’attività molto praticata sul territorio, che comporta anche la produzione di scarti di lavorazione all’interno dei frantoi, quali la sansa e le acque di vegetazione, rifiuti speciali che vanno smaltiti correttamente in impianti idonei al loro trattamento.
“Purtroppo si verifica spesso lo sversamento diretto di tali rifiuti nei corsi d’acqua o in fognatura, arrecando un danno ambientale rilevante, inquinando i torrenti e compromettendo la loro flora e fauna, ha spiegato Salvatore Gurgone, presidente Legambiente Nebrodi Circolo “Tiziano Granata”; si hanno effetti negativi anche sugli impianti di depurazione, che si vedono distrutta la massa batterica che ha la funzione di abbattere il quantitativo di liquame proveniente dai centri abitati, compromettendo la loro normale funzionalità depurativa.”
Per Legambiente questa è un’attività illecita che va perseguita e punita in base alla normativa ambientale vigente, per cui è necessario attivare tutte le forme di controllo da parte degli organi competenti, affinchè venga verificato che i frantoi effettuino il regolare e documentato smaltimento di tali rifiuti.