Prosegue inesorabile il bilancio dei morti tra gli ex dipendenti dell’ex Sacelit di San Filippo del Mela. Accade anche in questi giorni di pandemia. Il 24 novembre scorso è toccato all’ottantenne Antonio Picciolo. Ci ha informato il presidente del comitato permanente esposti amianto ambiente Salvatore Nania.
Antonio Picciolo ha lavorato per 29 anni come impiegato responsabile delle linee di produzione, dall’1 ottobre 1964 al 20 luglio 1993; dipendente attento e preciso, sempre presente, giorno e notte, nel controllo delle produzioni, dalla qualità alla quantità.
Svolgeva il suo lavoro in tutta l’azienda, dal reparto di disintegrazione, ai reparti di produzione. “Sempre a contatto con le fibre killer di amianto”, ha scritto ancora il presidente Nania. I problemi respiratori sono iniziati all’inizio del 2000 e fu sottoposto a sorveglianza sanitaria dall’Asp 5 di Messina; nel 2004 gli viene diagnosticata l’asbestosi pleuropolmonare e l’Inail di Milazzo, su richiesta di malattia professionale, gli ha riconosciuto la malattia professionale con patologia.
“La malattia si è accentuata nel 2007, mentre la moglie è morta per mesotelioma pleurico a causa degli indumenti da lavare che il dipendente ha portato a casa, – ha proseguito il presidente Nania; ora è morto Antonio, che ci lascia, dopo circa 16 anni di sofferenze, mentre l’Inail tende a non riconoscere le malattie professionali e le rendite ai superstiti e nessuno ascolta le nostre proteste sia a livello regionale che a livello nazionale. Forse un giorno, – ha concluso Nania – riusciranno a capire quanto tempo si è e si sta perdendo lasciando nel dimenticatoio le patologie asbesto correlate e il territorio altamente inquinato.”