Torna d’attualità l’AIA rilasciata alla Raffineria di Milazzo dopo le ultime notizie secondo le quali il verificatore nominato dal Tar di Catania avrebbe confermato che i valori limite di emissione previsti dall’autorizzazione rilasciata all’industria nel maggio 2018 sarebbero meno restrittivi rispetto a quella del 2011.
E per alcuni inquinanti da alcuni camini non sarebbero stati prescritti limiti. La riapertura dell’Aia ha generato posizioni contrapposte. Ieri Adasc e Comitato dei cittadini hanno espresso le loro posizioni in due comunicati. L’ADASC, attraverso il presidente Peppe Maimone, ha spiegato che nel 2018 aveva scritto al Ministero dell’Ambiente per evidenziare che l’AIA rilasciata non era il linea con le disposizioni normative. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la pronuncia del Tar.
La direzione generale del Ministero dell’Ambiente avrebbe intanto avviato il procedimento di riesame dell’Aia per l’integrazione di quei valori limite di emissione mancanti sui quali gli ambientalisti aveva incentrato le loro contestazioni.
La situazione non ha mancato di generare preoccupazioni nei sindacati, i quali paventano difficoltà da parte degli azionisti a pianificare investimenti stante il riesame dopo solo due anni di un’autorizzazione che avrebbe dovuto avere 12 anni di validità. Sembrerebbe inoltre che la stessa Ram abbia contrododotto la relazione del verificatore in diversi punti.