È di ieri la notizia che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha trasmesso una richiesta di informazioni alle principali compagnie di trasporto ferroviario (Trenitalia e NTV) in relazione all’offerta dei collegamenti sulle principali tratte servite e al significativo aumento dei prezzi dei biglietti che si registra in alcune giornate del periodo 15 dicembre 2020-15 gennaio 2021.
L’Antitrust specifica in una nota che “entro tre giorni Trenitalia e NTV dovranno comunicare i criteri utilizzati per determinare il numero di collegamenti e i posti disponibili e i criteri con cui vengono determinati i prezzi”.
“Un intervento più che mai necessario – dice FederConsumatori Sicilia – l’anno scorso, infatti, abbiamo segnalato come nel periodo delle festività natalizie i biglietti di alcune tratte avessero registrato un aumento anche del +144%! Le tratte maggiormente penalizzate sono quelle verso il Sud. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha infatti monitorato alcune tratte, raffrontandone i costi sia con quelli rilevati lo scorso anno per i viaggi sotto le festività, sia con i costi applicati al di fuori del periodo festivo.
Purtroppo il confronto è risultato più complesso, quest’anno, a causa della riduzione delle corse e della mancanza di disponibilità dei posti su molte tratte, fattori che indubbiamente hanno influito anche sulle politiche di prezzo delle compagnie.
Il raffronto con i costi applicati al di fuori del periodo delle feste di fine anno conferma gli aumenti esponenziali registrati lo scorso anno, per cui l’Antitrust ha appunto deciso di intervenire: gli aumenti si attestano mediamente a quota +97% rispetto al costo “ordinario”, con picchi del +224% per la tratta Roma-Catania (non AV) e +176% per Roma-Reggio Calabria (non AV). Anche confrontando i costi aumentati di quest’anno con quelli “gonfiati” del periodo delle festività 2019-2020 emergono rincari importanti, si intravedono alcuni ribassi solo nei costi del ritorno. A crescere maggiormente è soprattutto il viaggio di andata, che aumenta mediamente del +24% rispetto alle tariffe rilevate lo scorso anno a dicembre.”