venerdì, Novembre 22, 2024

Scuola – Si ritorna in classe il 7 gennaio, cosa prevede l’ordinanza del ministro Speranza

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Sono stati resi noti i dettagli dell’ordinanza, a firma del ministro Roberto Speranza, con cui il ministero della Salute ha dato il via libera all’adozione di forme flessibili nell’organizzazione del rientro in classe degli studenti delle scuole superiori subito dopo la Befana.

Dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021 dovrà essere garantita l’attività didattica in presenza almeno per il 50% della popolazione studentesca, mentre la restante parte dell’attività deve essere erogata tramite didattica digitale integrata. L’ordinanza sarà valida fino al 15 gennaio.

Sono diverse le disposizioni previste dall’Ordinanza pubblicata in questi giorni dal dicastero della Salute per organizzare il rientro in classe degli studenti della scuola secondaria di secondo grado.

Sulla base delle indicazioni contenute nei documenti prefettizi, si valuterà anche di incentivare lo smart working per il settore pubblico e privato e la flessibilità degli orari delle attività commerciali per scaglionare anche gli ingressi di altri settori oltre che di quello scolastico. Le Regioni e le Province autonome elaboreranno poi un Piano operativo per garantire l’applicazione rapida e tempestiva dei Protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca.

È prevista, inoltre, una vera e propria corsia preferenziale per la scuola che riguarderà anche l’immediata somministrazione di tamponi rapidi ai contatti stretti della persona contagiata. Il Governo si impegna a individuare ulteriori fondi per il riconoscimento del salario accessorio al personale ATA per garantire, anche a seguito del maggiore scaglionamento degli orari di ingresso, il proseguimento del funzionamento delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado anche nelle ore pomeridiane, dove necessario Saranno previste ulteriori risorse da destinare ai servizi di trasporto pubblico aggiuntivi.

L’Ordinanza del ministro Roberto Speranza era attesa ed era stata annunciata dal Ministero dell’Istruzione con la nota n.28290 del 22 dicembre. Quest’ultimo ha reso noto che è emersa l’esigenza di modificare la disposizione indicata, nel senso di fissare come obbligatorio il raggiungimento del 50% dell’attività didattica in presenza, con l’obiettivo di assicurare il raggiungimento del 75%, in modo graduale, ove questo non sia da subito possibile.

Come già il Ministero dell’Istruzione aveva reso noto che, in materia dei trasporti, l’accordo tra Stato e Regioni prevedeva che le istituzioni competenti riprogrammino, sulla base dei documenti operativi predisposti dai tavoli gestiti dai Prefetti, i servizi di trasporto pubblico locale e regionale e il conseguente fabbisogno di servizi aggiuntivi da attivare per garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico.

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