venerdì, Novembre 22, 2024

Furnari, slitta il voto su bilancio e Tari

Comune-Furnari

Il consiglio comunale di Furnari, a maggioranza, ha deliberato di rinviare il voto sul bilancio di previsione 2020/2022 e sul piano della Tari 2020 presentati dall’amministrazione di Maurizio Crimi.

La proposta di rinvio è stata prospettata ad inizio della seduta in videoconferenza dal capogruppo dell’opposizione Mario Foti, con i consiglieri Giuseppe La Macchia, Concetta Santangelo e Domenico Puliafico. A loro si sono accodati i quattro consiglieri che facevano parte della maggioranza e che, nel settembre scorso, hanno deciso di costituirsi in gruppo autonomo: Giuseppe Mendolia, Paola Belardo, Antonina Fazio e Vincenzo Pelleriti. I quattro, che ora si riconoscono nel gruppo “Furnari che vogliamo”, nel corso di un videomessaggio, avevano comunque già comunicato di non voler approvare il bilancio, per cui sarebbe stato necessario rivedere la manovra finanziaria e il piano Tari. Contrari al rinvio i quattro consiglieri di maggioranza: Felice Germanò, Filippa Onnis, Patrizia Gullo e Sabrina Risica.

L’opposizione c’è andata giù duro: “Questo bilancio di previsione è un castello di sabbia, fantasioso ed inconsistente, ha evidenziato il capogruppo Mario Foti, in cui si nascondono solo numeri e cifre che meritano un ulteriore assoluto approfondimento e una doverosa verifica.” Da qui la proposta di rinvio. Sulla stessa linea i quattro del gruppo autonomo: “Per la Tari sembra che l’allarme sia rientrato, perché c’è stato comunicato che gli uffici avevano commesso un errore, ma dobbiamo approfondire tutta la manovra finanziaria.”

Per il sindaco Maurizio Crimi i consiglieri avrebbero avuto il tempo di verificare le carte, per cui “l’obiettivo è quello di saltare la data del 31 dicembre, cosi l’amministrazione andrà in esercizio provvisorio e non potrà utilizzare risorse destinate a far lavorare le imprese, a servizi e progetti.” Sul bilancio di previsione pesa la diffida del commissario, per cui il consiglio dovrà approvarlo entro il 28 gennaio 2021, in caso contrario, il consiglio sarà sciolto.

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