Il Tar di Palermo ha respinto il ricorso del comune di Tripi, che aveva chiesto di essere riammesso nella graduatoria regionale sugli interventi di messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti al rischio idrogeologico e di erosione costiera.
Aveva presentato il progetto di messa in sicurezza di Monte Castello ed in una prima elaborazione risultò al 124° posto e fu ammesso. In avanti, secondo la tesi del comune montano, il comune di Ravanusa, all’esito delle operazioni di riesame delle istanze progettuali, fu inserito al posto del comune di Tripi. Da qui il ricorso al Tar di Palermo presentato contro l’assessorato regionale territorio e ambiente e nei confronti del comune di Ravanusa, rappresentato dall’avvocato Giuseppe Scozzari. Il comune montano, che è stato rappresentato dall’avvocato Miriam Vitanza, aveva anche dato incarico ad un professionista per svolgere attività stragiudiziale, finalizzata alla revoca in autotutela del decreto della graduatoria definitiva. Il Tar ha prima rigettato la richiesta di sospensiva e ora, nell’udienza di merito, ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato.
I giudici hanno evidenziato come la Regione “non fosse tenuta, a seguito dell’espletamento della fase del riesame, a predisporre una nuova graduatoria provvisoria”. Per il resto il comune di Ravanusa “ha dimostrato di avere prodotto la necessaria documentazione a supporto della richiesta revisione del punteggio attribuito, come da previsione specifica dell’avviso della procedura.” Per queste ed altre motivazioni il ricorso è stato respinto ed il comune di Tripi è stato condannato anche a pagare le spese del giudizio a favore della Regione e del comune di Ravanusa.