venerdì, Novembre 22, 2024

Rifiuti radioattivi: previsto per mercoledì 13 il consiglio “allargato” del Parco delle Madonie

angelo merlino

E’ previsto per la tarda mattinata di mercoledì 13 gennaio presso il cinema di Petralia Sottana il consiglio del Parco delle Madonie in seduta “allargata” a tutti i sindaci del comprensorio madonita per discutere della costituzione dei depositi di scorie nucleari nel territorio.

Voci di corridoio, parlano della possibile presenza alla riunione all’Assessore Regionale al territorio e ambiente Toto Cordaro, con cui il Presidente del Parco Angelo Merlino ha già avviato un’interlocuzione sulla vicenda, ma anche dei rappresentanti di enti sovracomunali come Gal, Sosvima, e Unione dei Comuni. L’appello a partecipare, pare, sarà esteso anche alle associazioni ambientaliste locali e regionali e persino al vescovo di Cefalù, Mons. Giuseppe Marciante, che sin da subito ha espresso solidarietà alle amministrazioni locali e al Parco e si è detto pronto a difendere l’integrità del territorio.

In questa fase, lo ricordiamo, è in corso il bimestre per la consultazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, del progetto preliminare e dei documenti correlati redatti da Sogin, la società incaricata di procedere allo smantellamento degli impianti nucleari italiani e dei relativi rifiuti radioattivi. Appare quindi fondamentale approfondire nel dettaglio i criteri e le modalità con cui la società ha individuato i siti e redigere quanto prima un documento di risposta che evidenzi le criticità legate alla creazione dei depositi in Sicilia.

Proprio in questo senso pare si stia già muovendo il Parco delle Madonie, che ha chiamato a raccolta i rappresentanti delle amministrazioni e della società civile madonita per fare fronte comune nella battaglia per fermare la creazione di siti che potrebbero compromettere gli equilibri ambientali, in totale controtendenza rispetto al lavoro sin qui svolto.

Secondo indiscrezioni, il Presidente Merlino sarebbe pronto a mettere, a disposizione del governo regionale i propri tecnici per supportare l’azione già avviata dal Governatore Musumeci, diretta a contestare proprio l’applicazione dei criteri utilizzati da Sogin per individuare i 4 siti siciliani destinati alle scorie radioattive.

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