E’ stato fissato al prossimo 15 febbraio 2021 il processo d’appello relativo all’inchiesta “Concussio”.
L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia Peloritana e condotta dai Carabinieri era incentrata sulla presunta richiesta di “pizzo” per i lavori di restauro alla Fiumara d’arte, nei confronti di due imprenditori edili, Rosario Fortunato e la moglie Barbara Scaffidi, mentre era in corso la gara, indetta dal Comune di Mistretta, per i lavori di valorizzazione e fruizione del patrimonio artistico contemporaneo nebroideo.
Il 20 aprile 2018 le indagini erano sfociate nell’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare. Ad ottobre del 2018, furono 9 le persone rinviate a giudizio, tra cui l’ex consigliere comunale di Mistretta Vincenzo Tamburello, Giuseppe Pino Lo Re e Isabella di Bella, entrambi di Acquedolci.
Il collegio giudicante del Tribunale di Patti, presidente Ugo Scavuzzo, giudici Eleonora Vona e Francesco Torre, ha pronunciato la sentenza di primo grado il 12 febbraio 2020, assolvendo per non aver commesso il fatto, Vincenzo Tamburello commercialista ed ex consigliere comunale di Mistretta, dall’accusa di “tentata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso”. Condanna, invece, a 7 anni e 6 mesi e 2.500 euro di multa per Giuseppe “Pino” Lo Re e a 3 anni e 2.100 euro di multa per la cartomante di Acquedolci Isabella Di Bella; sono stati ritenuti colpevoli di tentata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso.
Per gli altri sei imputati, accusati di trasferimento fraudolento di valori in concorso con lo stesso Pino Lo Re, sono state disposte le condanne a 2 anni e 2 mesi per Mario Bonelli, 2 anni e 4 mesi per Annamaria Hristache, 2 anni rispettivamente per Giuseppe Belvedere, Dimitrina Dimitrova, Florian Florea e Dimona Dimitrova Gueorguieva.
L’arresto di Vincenzo Tamburello aveva portato allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Dal 26 marzo 2019 il comune di Mistretta è commissariato.