Non è stata decisiva l’autopsia sul corpo di Roberta Siragusa, la 17enne uccisa a Caccamo una settimana fa. Gli avvocati della vittima, Giuseppe Canzone e Sergio Burgio, dopo la conclusione degli accertamenti hanno fatto sapere che il corpo della giovane presentava vasti segni di bruciatura.
E’ quanto emerge dall’autopsia eseguita ieri all’Istituto di medicina legale del Policlinico di Messina dal professore Alessio Asmundo, nominato dal gip di Termini Imerese, Angela Lo Piparo.
“Un corpo dilaniato, come ha detto il gip”, ha detto l’avvocato Canzone che ha assistito all’autopsia.
“Dobbiamo attendere l’esito degli esami istologici per stabilire le cause della morte. Dall’esame sono emerse – ha affermato Manfredi Rubino il consulente nominato dagli avvocati che assistono la famiglia di Roberta Siragusa – gravi ustioni a livello del tronco, del viso e degli arti superiori e una parte degli arti inferiori.
Non è ancora sufficiente per stabilire le cause del decesso, per capire cioè se ad uccidere la ragazza sia stato il fuoco. Roberta aveva la lingua protrusa che può presentarsi nei casi di strangolamento, ma non è certo che lo strangolamento sia la causa della morte”.
Per il delitto è in carcere il fidanzato della ragazza Pietro Morreale, 19 anni, che dopo aver assassinato la fidanzata avrebbe dato fuoco al cadavere. Il ragazzo è il primo e finora unico indiziato, anche se per il momento Morreale ribadisce la sua non colpevolezza, sostenendo che la ragazza si sia data fuoco da sola e si era rotolata giù dal burrone. Una versione che non convince gli inquirenti, secondo i quali il ragazzo, dopo una lite causata dalla gelosia, avrebbe strangolato la fidanzata e ne avrebbe poi bruciato il corpo, prima di spostarlo in fondo a un dirupo.
Intanto domani a Caccamo saranno celebrati i funerali. A officiare le esequie sarà l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.