“Ci sentiamo derisi, umiliati, feriti”. Così inizia l’intervista il sindaco di Sant’Agata Militello Bruno Mancuso. La questione? La chiusura del punto nascita del nosocomio santagatese.
Un lento, ma inesorabile depotenziamento dei reparti, a cui assiste impotente una comunità di oltre 100.000 utenti in area disagiata, privati di fatto del reparto di ostetricia e ginecologia. E’ quanto accade all’Ospedale di Sant’Agata Militello, dopo la sospensione dei parti ordinari avvenuta a settembre dello scorso anno e le nuove disposizioni dell’ASP, adottate dopo il parere negativo espresso dal Comitato Percorso Nascita nazionale sulla deroga alla chiusura del reparto.
Rabbia per i servizi azzerati, le urgenze dirottate all’ospedale di Patti, tranne che per casi estremamente gravi e non trasferibili e la limitazione dell’attività ambulatoriale al solo monitoraggio delle donne in gravidanza.