A caccia dei fondi per stabilizzare gli Asu. Questo l’obiettivo che è emerso dal dibattito della quinta commissione dell’Ars sul disegno di legge 959 per la stabilizzazione dei precari presentato, come primo firmatario, dall’onorevole Giuseppe Laccoto.
Nel corso dell’audizione, che si è svolta alla presenza dell’assessore regionale al lavoro Antonio Scavone, il deputato regionale Giuseppe Laccoto ha illustrato il ddl per avviare le procedure di stabilizzazione nei confronti di una platea di circa 4600 persone tra ex lsu e asu. Laccoto ha evidenziato che la finanziaria regionale prevede la stabilizzazione degli Asu, anche quelli in sovrannumero, tramite fondi degli enti locali, ma è un’ipotesi impraticabile perchè i comuni non hanno risorse; invece bisognerebbe attingere al Fondo Sociale per l’Occupazione o altri fondi regionali. Per questo bisogna equiparare le procedure per la stabilizzazione a quelle già seguite per gli altri precari che nel 2019 e nel 2020 hanno firmato il contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Per storicizzare la spesa occorrono circa 37 milioni oltre ai 35 attuali impegnati dalla Regione. Durante i lavori sono intervenuti il presidente e il vice presidente della V Commissione Luca Sammartino e Giovanni Di Caro e poi l’onorevole Bernardette Grasso che ha fatto proprio e sostenuto il ddl nei suoi principi cardine.
Laccoto si è detto soddisfatto ringraziando tutti per aver raccolto, al di là delle appartenenze, lo spirito dell’iniziativa legislativa che persegue un obiettivo di giustizia sociale e che raccoglie le legittime istanze di migliaia di precari che da quasi 30 anni prestano servizio nella pubblica amministrazione in Sicilia senza neppure il riconoscimento dei contributi previdenziali. Il disegno di legge è stato incardinato con procedura d’urgenza per reperire la necessaria copertura.