Un mese di divieti per evitare che le vacanze pasquali si trasformino in un “liberi tutti”, con la possibilità di anticipare di qualche giorno alcune riaperture. Ma si deciderà sulla base della curva epidemiologica, che al momento non accenna a scendere.
Al momento ci si muove verso misure rigorose per fermare i contagi causati dalle varianti del Covid-19, con la creazione di altre zone rosse, oppure “arancione rafforzato”, dove la circolazione è limitata.
Per arrivare all’emanazione del nuovo Dpcm il premier Mario Draghi ha voluto coinvolgere costantemente le Regioni, informare il Parlamento, consentire a deputati e senatori di presentare i loro suggerimenti e comunicare con largo anticipo ai cittadini le decisioni prese dal governo, dai decreti alle ordinanze. Metodo con cui Draghi segna una discontinuità rispetto all’esecutivo di Giuseppe Conte e attraverso il quale Palazzo Chigi cercherà di chiudere il nuovo Dpcm entro il weekend. Nuovo decreto che verrà annunciato lunedì primo marzo ed entrerà in vigore sabato 6 marzo. Le nuove regole saranno valide anche nel periodo delle festività pasquali, fino al 6 aprile.
Fino al 27 marzo resta il divieto di spostamento tra le regioni, anche se sono in fascia gialla, rimane il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso ed il distanziamento sociale.
Un’altra novità, decisa per rendere più veloce l’erogazione dei ristori, è la scelta di aprire la cabina di regia politica anche ai ministri economici. Ne fanno dunque parte, oltre al premier e al sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli, i ministri Giorgetti, Patuanelli, Speranza, Gelmini, Bonetti e Franceschini.