Sono necessarie le indagini biologiche, sedimentologiche e archeologiche per redigere il progetto di messa in sicurezza e riqualificazione del litorale di Barcellona Pozzo di Gotto.
In questa direzione si è attivata la struttura contro il dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Nello Musumeci; dopo un’attesa di oltre dieci anni, si è sbloccata l’impasse finanziando questi indispensabili accertamenti. A seguito di un ribasso del 56,2%, li eseguirà un team di professionisti sotto la supervisione della “Artec Associati srl” di Taormina. Il tratto interessato è quello compreso tra i torrenti Termini o Patrì, al confine tra Terme Vigliatore e Barcellona ed il Longano, nel cuore della città; si tratta di due chilometri di costa tirrenica.
Negli ultimi anni le mareggiate hanno eroso parti consistenti della spiaggia, senza considerare che anche la sede stradale del lungomare, nella zona adiacente alla foce in passato ha subito danni importanti. Si pensi che alla fine degli anni 70, dalla strada della costa al mare, bisognava affrontare un lunghissimo percorso. Oggi non c’è più nulla. Il mare si è ripreso tutto.
Tra le misure previste, saranno sistemati pennelli stabilizzatori e rifornitori della lunghezza di 70 metri con il primo tratto, più ampio, in ghiaia e la parte terminale in materiale sabbioso con altezza a pelo d’acqua. Opere che consentiranno di mettere in protezione, indirettamente, sia il centro abitato di Calderà sia la porzione di spiaggia a est del Longano, mete privilegiate dai turisti.