La Corte d’Appello di Messina, presidente Blatti, a latere Sagone e Cannizzaro, ha confermato la sentenza emessa il 19 luglio 2019 dal giudice monocratico del tribunale di Patti; riguarda la condanna per diffamazione a carico di Calogero Scaffidi Chiarello a 1000 euro di multa.
Conferma anche per il risarcimento danni da liquidarsi in separata sede a favore di Gaetano Scaffidi, all’epoca dei fatti contestati vice sindaco di Brolo. La vicenda giudiziaria si riferisce a reiterate diffamazioni, mediante il social network Facebook, che sarebbero state perpetrate dal 2013 al 2019. Scaffidi Chiarello è stato difeso dall’avvocato Carmelo Occhiuto, Scaffidi dall’avvocato Massimiliano Fabio.
Sia in primo grado, quanto in appello, la difesa dell’imputato ha ribadito che nel caso in oggetto non si fosse riusciti a risalire con certezza alla paternità dei post diffamatori; i giudici, invece, per tutta una serie di elementi, hanno rigettato l’appello della difesa, confermando la condanna emessa in primo grado.
Discorso diverso per un’altra vicenda riguardante analoghi avvenimenti; il gup, nel marzo 2018, in primo grado aveva disposto l’assoluzione per non aver commesso il fatto e in secondo grado la corte d’appello di Messina aveva invece condannato Scaffidi Chiarello a quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena. La difesa ha presentato ricorso in Cassazione e la suprema Corte, all’udienza del 17 febbraio scorso ha accolto il ricorso dell’avvocato Occhiuto, annullando la sentenza della corte d’appello di Messina con rinvio per nuovo esame alla corte d’appello di Reggio Calabria.