È stato fissato per venerdì, davanti al gip di Trapani, l’interrogatorio di garanzia dei tre indagati, finiti ieri ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta sui dati falsi sulla pandemia in Sicilia comunicati all’Istituto Superiore di Sanità. Davanti al gip compariranno la dirigente generale del Dasoe Maria Letizia Di Liberti, il funzionario della Regione Salvatore Cusimano ed Emilio Madonia, dipendente di una società che si occupa della gestione informatica dei dati dell’assessorato.
Ieri l’ex regionale assessore alla Salute Ruggero Razza, che è indagato, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopo gli interrogatori di garanzia davanti al gip il fascicolo, aperto dai magistrati di Trapani, verrà trasmesso alla Procura di Palermo, competente per territorio a indagare sulla vicenda.
Il procuratore aggiunto di Trapani, Maurizio Agnello, ha detto: “Il reato di falso di solito è funzionale ad altro. Atteso che il presidente Musumeci aveva invocato a più riprese la zona rossa, l’unico motivo che ci siamo dati è che si volesse dare l’apparenza di una macchina sanitaria efficiente, mentre così non era. O non lo era così come la si voleva fare apparire”.
Sulla decisione dell’assessore Razza di avvalersi della facoltà di non rispondere. “È un suo diritto e lo rispettiamo, ma ho detto al suo avvocato che un amministratore pubblico dovrebbe avere il dovere di spiegare la sua posizione”, ha aggiunto Agnello.