Potrebbe essere annunciato nelle prossime ore il nuovo decreto del governo Draghi che porterà nuove restrizioni fino a maggio, ma intanto da sabato 3 a lunedì 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa e le festività di Pasqua e Pasquetta saranno in lockdown.
Ma cosa si potrà fare e quali saranno i divieti in questi giorni? Sarà possibile organizzare un pranzo con parenti e amici? Quali spostamenti sono consentiti e quali sono vietati? Un vademecum dei divieti e delle regole.
Si esce solo per validi motivi e con autocertificazione
Le regole della zona rossa prevedono il divieto di uscire dalla propria abitazione se non per motivi di lavoro, salute o estrema necessità e urgenza con autocertificazione. Il modulo autodichiarazione è disponibile sul sito del ministero dell’Interno (se avete vecchie copie, stampate successivamente all’ottobre del 2020, il modulo è ancora perfettamente valido).
Chiusi tutti i negozi tranne quelli che vendono beni essenziali: alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccai. In più resteranno aperti anche i negozi di abbigliamento per bambini, quelli di telefonia e i ferramenta.
Chiusi bar e ristoranti
In zona rossa è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno di bar e ristoranti e nelle loro adiacenze. Consentita la vendita da asporto di cibi e bevande dalle 5 alle 22, mentre la consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti alloggiati.
Sì alle visite a parenti e amici
Resta in vigore anche in zona rossa la deroga per cui due persone conviventi possono spostarsi da casa per andare a trovare amici e parenti una sola volta al giorno con i figli minori di 14 anni ed eventuali disabili. La visita deve iniziare e terminare negli orari in cui non è in vigore il coprifuoco (dalle 5 alle 22). Si può uscire dal proprio comune per fare attività fisica o andare in bicicletta ma non con la propria auto, mentre è autorizzato lo sconfinamento per acquistare beni non in vendita nel proprio comune.
Quali gli spostamenti consentiti?
Anche per visitare parenti e amici serve l’autodichiarazione che potrà essere portata con se da casa, oppure resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia.
Per andare a trovare amici e parenti, ad esempio, nell’autocertificazione bisogna indicare la formula “altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio” e specificare l’indirizzo di partenza e quello di destinazione, senza indicare il nome della persona da cui si è ospite per ragioni di privacy.
Sia in fascia rossa che arancione è tuttavia possibile recarsi in un altra regione, a prescindere dal colore, per raggiungere porti e aeroporti, come ha chiarito una nota inviata ai prefetti dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. Le coppie che vivono in città diverse possono ricongiungersi nel luogo in cui hanno la residenza, il domicilio o l’abitazione. Stessa cosa vale per incontrarsi con i figli minori, anche in caso di coppie divorziate o separate.
Per quanto riguarda le seconde case: ci potrà andare chi è proprietario e chi è in grado di dimostrare di averla affittata a lungo termine, ovvero prima del 14 gennaio 2021. La seconda casa deve essere vuota e può essere raggiunta solo dai componenti del nucleo familiare. Alcune regioni hanno però vietato l’accesso alle seconde case: la Liguria fino a dopo Pasqua; fino al secondo weekend di aprile Toscana, Valle d’Aosta, Sardegna e Trentino.
La Sicilia non pone divieti per l’ingresso in Regione, ma chiede l’attestato di vaccinazione o di negatività a un test anche rapido.
I viaggi all’estero
Una regola che ha fatto discutere è quella per cui resta consentito recarsi all’estero anche per turismo e attraversare i confini regionali per raggiungere il porto o l’aeroporto. I Paesi in cui si può andare per turismo a Pasqua e a Pasquetta sono Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.
Il ministero della Salute, però, ha varato un’ordinanza, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, nella quale si obbligano tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori a sottoporsi a un periodo di cinque giorni di quarantena presso l’abitazione o la dimora, “previa comunicazione del proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio”. Chi torna deve poi effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico rapido, al termine dei cinque giorni di quarantena, a condizione che non insorgano sintomi riconducibili al Covid-19.