Non ce l’ha fatta Augusta Turiaco, 55 anni, la docente messinese di Musica della scuola media “C.D. Gallo”, che nei giorni successivi alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, avvenuta l’11 marzo scorso, aveva accusato febbre e forti mal di testa.
La donna si era sottoposta il 20 marzo scorso a delle analisi di laboratorio, dalle quali era emerso che i valori indicavano una grave trombocitopenia e la presenza di una trombosi. Per questo l’insegnate era stata subito ricoverata al Policlinico di Messina dove è stata sottoposta ad ulteriori esami strumentali che hanno evidenziato trombosi in diverse sedi venose, un’embolia polmonare ed una trombosi a livello encefalico e poiché era sopraggiunta un’emorragia cerebrale, è stata stata sottoposta a due interventi chirurgici, nel tentativi di salvarle la vita. Ma per lei non c’è stato nulla da fare.
La donna si è spenta nella tarda serata di ieri al Policlinico e il suo caso rientra tra le morti sospette legate alla somministrazione del vaccino Astrazeneca.
Sulla vicenda la Procura messinense aveva già avviato un’indagine nei giorni scorsi. Il legale della famiglia dell’insegnate, l’avvocato Daniela Agnello, ieri ha depositato in Procura a Messina un esposto-denuncia in cui ricostruisce tutta la vicenda. La famiglia chiede di conoscere la verità e di approfondire quanto accaduto. La donna, infatti, che si era sottoposta al vaccino nell’ambito della campagna vaccinale in corso, pare godesse di ottima salute e non avesse patologie pregresse, ne sembrerebbe che ci fosse una predisposizione genetica alle trombofilie. “Il brevissimo lasso temporale intercorso tra la somministrazione del vaccino e la comparsa dei primi malesseri, nonché il repentino aggravamento del quadro clinico, rappresentano indizi “gravi, precisi e concordanti, tali da indurre a richiedere indagini giudiziarie circa l’esistenza di un nesso causale tra l’inoculazione del vaccino e le patologie insorte”.