sabato, Novembre 23, 2024

Sant’Agata Militello: stoppato dal Tar e dal Cga il piano degli insediamenti produttivi in contrada Piana

Comune Sant'Agata Militello

E’ stato confermato il provvedimento emesso dall’assessorato regionale territorio e ambiente ed è stata di conseguenza negata l’approvazione del piano degli insediamenti produttivi in contrada Piana del comune di Sant’Agata Militello.

Si evince dalla sentenza del Consiglio di Giustizia di Amministrativa che ha respinto l’appello presentato dal comune tirrenico, confermando gli effetti della sentenza del Tar di Catania emessa nel 2017. In questa vicenda il comune, rappresentato dall’avvocato Eugenio Passalacqua, ha presentato appello contro l’assessorato regionale territorio e ambiente, che, per adottare questa decisione, si è avvalso del parere dal consiglio regionale dell’urbanistica e della valutazione negativa della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Messina, basata sulle esigenze di tutela paesistica della zona limitrofa al torrente Inganno.

Per il Tar e ora per il Cga la valutazione ambientale strategica non poteva essere superata dal procedimento attivato dal comune, sia perchè – com’è scritto testualmente nella sentenza, la superficie dell’intervento interessava un’ampia area di verde agricolo avulsa da contesti urbanizzati sia della presenza del vicino bacino del torrente Inganno. Per il comune il parere reso dal consiglio regionale dell’urbanistica era considerato frutto di un’istruttoria contraddittoria e carente.

Ma i giudici amministrativi sono stati di diverso avviso, perchè la fascia di tutela del torrente Inganno riveste un carattere ambientalistico di particolare pregio, per tutta la sua lunghezza e dunque prevale il vincolo paesaggistico dei 150 metri dall’argine del torrente che è in contrasto con la previsione urbanistica richiesta dal comune.

Nel caso in oggetto manca la valutazione ambientale strategica, c’è il parere negativo della Soprintendenza di Messina ed è stata accertata nell’area interessata dalla variante la presenza di colture specializzate. A questo punto il comune dovrà ripresentare un nuovo piano e richiedere la valutazione ambientale strategica.

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