Che fine ha fatto l’attivazione della risonanza magnetica all’ospedale “Barone Romeo” di Patti? Sono trascorse poche ore dalla nomina di Carmelina Lipari a presidente del comitato “Aretè” di Patti, che subito è partita all’attacco su un problema che è diventato un tormentone.
Potrebbe essere l’ennesima vicenda per una sanità che continua ad allungare i tempi di attivazione di un impianto strategico come la risonanza magnetica. Da qui l’ennesima istanza al direttore generale dell’Asp di Messina Bernardo Alagna, al direttore sanitario dell’ospedale “Barone Romeo” Franco Catalfamo e al sindaco Patti Mauro Aquino.
Il neo presidente ha evidenziato come, già dall’ottobre 2020, con il fondatore ed ex presidente del comitato Francesco Saporito, sia iniziata la campagna per la difesa dell’ospedale di Patti, avendo all’attivo, la presenza di circa 4070 componenti. E ora l’affondo: perchè non è stata attivata la risonanza magnetica che è disponibile in ospedale già dal 2018, rimasta inutilizzata?
E poi ci sono altre questioni da evidenziare: perchè non c’è la reperibilità ortopedica dopo le ore venti e nei giorni festivi e cosa si può fare per ovviare a questa criticità che potrebbe configurare interruzione di pubblico servizio e allo stesso modo della mancata riapertura dello stesso reparto, così come imposto dalla legge. Ad oggi nessuna risposta al comitato “Aretè” e ai cittadini di Patti.
E c’è altro: l’imbarazzante situazione dei ritardi nelle prenotazioni degli esami diagnostici, le cui liste d’attesa superano spesso l’anno, soprattutto nei casi in cui anche il ritardo di qualche settimana può rivelarsi fatale per il paziente.
Infine l’ultima stoccata: “Dovremo rivolgerci alla magistratura ordinaria e contabile per cercare verità e giustizia?”