Confermata in secondo grado la condanna del medico-pediatra Maria Gabriella Dongarrà a 2 anni e 4 mesi di reclusione nel processo per la morte della piccola Sharon Manasseri, di due anni. La Corte di Appello di Messina, ieri sera, ha ribadito quanto già deciso nel processo di primo grado per i fatti accaduti il 18 dicembre 2014 all’ospedale di Sant’Agata di Militello.
In primo grado il giudice aveva disposto anche il risarcimento danni da liquidarsi in separata sede alle parti civili, costituite con gli avvocati Giuseppe Serafino e Salvatore Caputo e per ognuna una provvisionale di 50 mila euro. Decisioni confermate in appello. La dottoressa è stata difesa dall’avvocato Peppino Spinnato, che attende ora di leggere le motivazioni della sentenza, per poter provvedere ad un eventuale ricorso in cassazione.
Nel corso del processo sono stati ripercorsi i dolorosi momenti che hanno preceduto la morte della piccola Sharon. La bambina, residente ad Acquedolci, era stata accompagnata al pronto soccorso dai genitori, preoccupati perché aveva mal di stomaco, non mangiava e rimetteva in continuazione. La piccola fu ricoverata, ma morì poche ore dopo, per un’occlusione intestinale. I genitori, dopo la morte di Sharon, presentarono una denuncia alla Polizia, alle quale seguì un’inchiesta della procura pattese e il gup del tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, rinviò a giudizio il medico con l’accusa di omicidio colposo. Nel capo di imputazione fu evidenziato come la dottoressa, nella qualità di medico pediatra, non avesse osservato i protocolli medici in materia: per l’accusa, predisponendo esami più approfonditi, infatti, si sarebbe potuto intervenire, salvando la vita della bambina.