Dal 2016 si era trasferito nella regione del Donbass per combattere come mercenario nelle milizie filo-russe nella guerra contro l’Ucraina. G.R. Messinese di 28 anni, è stato arrestato dai Carabinieri del ROS, dopo un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal tribunale di Messina.
Le ricerche si sono svolte nelle città di Messina e di Lodi, ultimi domicili del nucleo familiare del giovane, ma l’arresto è avvenuto all’estero, grazie ai canali di cooperazione internazionale.
Il giovane, dopo essere stato reclutato in Italia, combatteva – in cambio di denaro – al fianco delle milizie filo-russe nel conflitto armato che, a partire dal 2014, si è sviluppato nella regione del Donbass, nell’Ucraina orientale.
All’uomo viene contestata quella che la Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 definisce attività di ‘combattente illegittimo’.
Il giovane, senza essere cittadino russo, né stabilmente residente nel paese, non avrebbe dovuto né potuto combattere nel conflitto armato.
I militari sono risaliti all’uomo grazie ai social network. G.R. infatti aggiornava amici e parenti sullo svolgimento del conflitto condividendo scatti e attività militari via facebook con parenti e amici, alcuni dei quali gli chiedevano consigli e indicazioni per intraprendere la medesima carriera.
Il Ros sta ora indagando sulla struttura organizzata attiva nell’area tra l’Italia e l’Ucraina.
Allarmanti sono risultati i rapporti dell’indagato messinese con altri mercenari e, in particolare, con Andrea Palmieri, livornese, detto “il generalissimo”,
già destinatario di un mandato di arresto europeo in quanto ritenuto responsabile di reclutamento di mercenari a scopo terroristico.
Le indagini dei Carabinieri del Ros si stanno concentrando ora sui finanziatori dell’organizzazione criminale, che avrebbero agevolato e sostenuto, anche finanziariamente, le attività dei mercenari nel Donbass.