Dopo Roma prosegue anche a Palermo la protesta dei sindaci delle Zone Franche Montane. Oggi il sit-in si è svolto a piazza del Parlamento, davanti a Palazzo dei Normanni.
Una rappresentanza dei sindaci e del comitato delle “Terre alte” di Sicilia si è recata all’ARS, per consegnare ai capigruppo una proposta di Ordine del giorno che impegni il governo regionale ad individuare i territori, indicati all’articolo delle disposizioni istitutive delle Zone Franche Montane (ZFM), Legge obiettivo del 17 dicembre 2019.
“Ancora in piazza a difendere con convinzione e coraggio le nostre Comunità nonostante il silenzio delle promesse politiche. – dice il vicesindaco di Castell’Umberto Valeria Imbrogio, presente in rappresentanza dei sindaci dei Nebrodi – I nostri cittadini, soprattutto i giovani chiedono, perché hanno una disperata voglia di restare, solo le condizioni di poter lavorare dignitosamente.”
Inoltre si chiede al Governo Musumeci di far rispettare il vincolo di destinazione della copertura finanziaria proposta dal comitato e dai sindaci al Governo nazionale e ai presidenti dei gruppi parlamentari dei due rami del parlamento per le zone franche montane siciliane.
Nei giorni scorsi il comitato promotore delle Zone Franche Montane ha già inviato una relazione sulla sostenibilità finanziaria del provvedimento, compatibile con le disposizioni legislative comunitarie, nazionali e regionali, firmata dall’esperto di finanza locale e cultore dello Statuto autonomistico, Riccardo Compagnino.
A riceverla sono state le stesse ministre Carfagna e Gelmini, i presidenti Nello Musumeci della Regione siciliana, Gianfranco Miccichè dell’Assemblea regionale siciliana, Luciano D’Alfonso della VI Commissione al Senato, Emiliano Fenu, relatore della legge in Commissione VI Senato, Daniele Pesco della V Commissione Senato e quelli dei gruppi parlamentari di Senato e Camera, il professore Claudio Maria Galoppi, Consigliere giuridico del presidente del Senato e i componenti dello staff tecnico del presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico.