Seconda eruzione in tre giorni per l’Etna: dopo un intervallo di relativa calma durato diverse settimane, il vulcano attivo più grande d’Europa è tornato a sorprendere con un nuovo episodio parossistico al Cratere di Sud-Est nella notte del 19 maggio: “un omaggio del vulcano a Franco Battiato”, ha scritto l’Ingv, che ha ribattezzato la fontana di lava con il nome del cantautore morto poche ore prima nella sua villa di Milo.
Ma sembra che il vulcano sia intenzionato a riprendersi la scena: la notte scorsa una nuova eruzione con fontana di lava ed emissione di cenere, trasportata dal vento in direzione Sud-Est. Lo spettacolare fenomeno, caratterizzato da un’intensa attività stromboliana visibile anche da molto distante, è cominciato intorno all’01.34, per concludersi alle 04.54. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania segnala la presenza di un residuo piccolo trabocco lavico lungo il fianco del cratere di Sud-Est. È rimasto pienamente operativo l’aeroporto internazionale di Catania, mentre secondo gli esperti l’attività attuale del vulcano è in continuità con la fase eruttiva iniziata a dicembre del 2020: un periodo particolarmente dinamico quello dell’Etna, che ha dato vita, con quello odierno, a ben 22 fenomeni parossistici negli ultimi 5 mesi.
Ed anche lo Stromboli nelle ultime ore ha incrementato la sua attività, che non si è mai interrotta. Sull’isola dell’arcipelago eoliano si è alzata un’alta colonna di fumo, una nube piroclastica che è giunta sino in Calabria, accompagnata dal lancio di lapilli incandescenti e fuoriuscita di lava, con la colata che è tornata a riempire la Sciara del fuoco.
«Si tratta di un fenomeno completamente diverso da quello dell’Etna – spiega Marco Viccaro, presidente dell’associazione dei vulcanologi italiani -, si tratta di due fenomeni geo-dinamici profondamente differenti. Sullo Stromboli è in atto un dinamismo fisiologico, che in altre fasi storiche è stato molto più accentuato».