Torna ai domiciliari l’ex sindaco di Tortorici Emanuele Galati Sardo. Ad eseguire l’ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Messina sono stati i finanzieri del comando provinciale.
Galati Sardo era finito ai domiciliari già nel gennaio 2020, a seguito dell’Operazione Nebrodi, condotta dalla DDA Peloritana sulle truffe per i fondi europei destinati al settore agricolo. L’inchiesta ha permesso di disarticolare i clan dei Bontempo-Scavo e dei Batanesi, operanti nel comune oricense.
Proprio in seguito a questa operazione il Ministro dell’Interno, su proposta del Prefetto di Messina, il 18 dicembre scorso aveva disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Tortorici, per infiltrazione mafiosa.
Secondo gli investigatori Galati Sardo, benché non affiliato ad alcun clan, in qualità responsabile di un centro d’assistenza agricola, dal 2013 al 2019 (quando fu eletto primo cittadino) avrebbe supportato indebite richieste di contributi, agevolando l’illecito arricchimento delle famiglie mafiose.
Nel successivo interrogatorio di garanzia, una decina di giorni dopo l’arresto, il provvedimento cautelare ai danni dell’ex sindaco di Tortorici fu revocato, in quanto sarebbe cessato il rischio di reiterazione del reato.
La revoca è stata impugnata dalla Procura, fino alla decisione della Cassazione che, adesso, ha avallato la tesi dei magistrati messinesi.
I domiciliari sono stati dunque confermati e anzi rafforzati col divieto di comunicare con persone diverse da quelle conviventi o dalle quali l’indagato sia assistito.
A favorire la tesi della procura le testimonianze dei pentiti Giuseppe Marino Gammazza detto “Scarabocchio” e Carmelo Barbagiovanni detto “U muzzuni”, che nel corso delle udienze del processo Nebrodi hanno confermato la vicinanza di Galati Sardo alle famiglie mafiose.
In particolare Marino Gammazza ha riferito di contatti con Galati Sardo in occasione delle amministrative del 2014-15 e in quelle poi vinte del 2019. A sponsorizzarlo in quest’ultima tornata elettorale, secondo gli inquirenti, sarebbero stati il fratello e la sorella di Sebastiano Bontempo, detto il biondino, carismatico capo del clan dei Batanesi.
Barbagiovanni, oltre a confermare quando detto dal Marino Gammazza, ha riferito anche di favori a soggetti contigui alla famiglia dei Bontempo-Scavo, quando Galati Sardo era Responsabile del centro di assistenza agricola.