E’ inutile parlare di turismo e di lavoro se la circolazione ferroviaria si riduce progressivamente nelle domeniche e nei giorni festivi. Se ne deduce dall’appello prospettato da Giosuè Malaponti, presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer inviato alla Regione, che ha fatto il punto su una criticità che si trascina da decenni: la riduzione delle corse ferroviarie domenicali e festive.
Bene gli investimenti per i treni turistici Cefalù Line, Barocco Line e Taormina-Catania Line, ma cosa se ne fanno se nei giorni festivi sulla Messina-Palermo, sulla Messina-Catania-Siracusa, Siracusa-Ragusa, sulla Palermo-Agrigento e sulla Palermo-Trapani non c’è alcun treno nelle fasce orarie lavorative 06.00-09.00. Prendiamo ad esempio la linea Messina-Palermo: il primo treno regionale da Messina parte alle ore 07.45 per giungere a Palermo alle ore 11.04 e da Palermo alle 08.32 per giungere a Messina alle ore 11.17. Va un po’ meglio sulla Messina-Catania, peggio sulla Palermo-Agrigento e sulla Palermo-Trapani.
Seguendo ancora i dati forniti per i giorni festivi dal comitato Pendolari in direzione Palermo-Messina ci sono nove treni, quattro sulla Palermo-S. Agata Militello e sei sulla Messina-S. Agata Militello. In totale domeniche e festivi viaggiano in Sicilia sessantacinque treni.
A questo punto l’appello del comitato, in modo da inserire nella programmazione 2021-2022 per i giorni festivi gli orari di partenza dei primi treni del mattino previsti per i giorni feriali nella fascia pendolare 06.00/09.00 a garanzia della continuità del servizio pendolare e di un servizio efficiente ed efficace per i turisti. Altrimenti è aria fritta.