Il vaccino AstraZeneca potrà essere somministrato soltanto a chi ha più di 60 anni. Per la seconda dose dovrà invece essere utilizzato Pfizer o Moderna.
È quanto riporta la circolare emanata questa mattina dal ministero della Salute dopo il parere del Comitato Tecnico Scientifico sui vaccini.
Sono circa 900mila gli italiani sotto i 60 anni che hanno fatto la prima dose di vaccino con Astrazeneca e ora dovranno effettuare il richiamo con Pfizer o Moderna.
I richiami, come è stato chiarito nella circolare del ministero della salute, andranno effettuati rispettando il lasso di tempo inizialmente previsto per Astrazeneca, dunque da 8 a 12 settimane dopo la prima dose.
La circolare emanata dal Ministro della Salute Speranza ha recepito le indicazioni del CTS, che dopo tre giorni di riunioni, ha trovato l’accordo su come procedere per rispondere agli interrogativi di governatori ed esperti.
Gli eventi avversi degli ultimi giorni, tra cui quello più rilevante, che riguarda la morte della giovane 18enne Camilla Canepa, avevano infatti spinto il Ministero della Salute a chiedere un nuovo parere sull’opportunità di continuare a somministrare AstraZeneca ai ragazzi.
Gli scienziati hanno esaminato numerosi studi, anche tedeschi, sulle controindicazioni per i giovani e alla fine si sono trovati d’accordo sulla necessità di sospendere le somministrazioni. E di indicare come alternativa per la seconda dose Pfizer o Moderna.
E questo costringerà la struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo a riprogrammare il piano vaccinale sulla base delle esigenze delle varie Regioni.
Alla luce della circolare ministeriale trasmessa alle Regioni, in Sicilia l’iniziativa “Open Day”, con vaccino AstraZeneca o Johnson&Johnson verrà riservata alla popolazione di età pari o superiore a 60 anni.
Agli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca, saranno garantite le seconde dosi con sieri Pfizer o Moderna, a partire da domani, domenica 13 giugno.