I carabinieri della compagnia di Mistretta hanno arrestato un 35enne di Mistretta, perché nonostante fosse in regime di arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia commessi in danno della moglie con divieto assoluto di comunicazioni con terzi, continuava a minacciare l’ex compagna.
E’ stato colpito da una ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Patti, su richiesta della Procura della Repubblica di Patti, guidata dal procuratore capo Angelo Vittorio Cavallo. Il 35enne, già arrestato dai Carabinieri lo scorso 26 aprile su applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari per le continue violenze fisiche e le ininterrotte vessazioni nei confronti della moglie, commesse sin dall’inizio del loro rapporto nel 2013, nonostante avesse il divieto assoluto di comunicare con qualsiasi mezzo con la vittima ha continuato a vessare l’ex moglie.
I controlli svolti dai militari dell’Arma hanno permesso di accertare che l’uomo, malgrado il provvedimento cautelare emesso a suo carico, ha continuato a minacciare telefonicamente di morte l’ex moglie ed ha bruciato gli effetti personali della donna ancora presenti nell’abitazione dove il 35enne era ristretto in regime di arresti domiciliari. I carabinieri hanno informato il titolare dell’indagine, il sostituto procuratore della repubblica di Patti Andrea Apollonio, che concordando con le risultanze investigative acquisite dai Carabinieri, ha richiesto al gip Eugenio Aliquò, la sostituzione per il 35enne della custodia cautelare dai domiciliari al carcere.
E così è stato. Il gip ha disposto l’applicazione della misura cautelare in carcere ritenendola l’unica misura idonea a fermare la spregiudicatezza, pericolosità ed inaffidabilità dell’uomo. Espletate le formalità di rito l’uomo è stato ristretto presso la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto.