La Guardia Costiera ha portato a termine l’operazione “No Driftnets” – nessuna rete derivante.
E’ stata indirizzata a neutralizzare queste reti non ancorate al fondo, ma lasciate libere di muoversi in balìa delle correnti grazie a galleggianti che permettono alla rete di posizionarsi sopra – o appena sotto – la superficie dell’acqua. Per mammiferi marini, uccelli e tartarughe sono veri e propri muri della morte.
L’operazione si è svolta sia all’interno che al di fuori delle acque territoriali tra il 15 aprile e il 15 luglio 2021 con controlli a bordo delle unità da pesca in mare e a terra al momento dello sbarco dei prodotti ittici. Nell’attività sono stati coinvolti i centri di controllo area pesca di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Napoli, Bari e Civitavecchia.
La nave Gregoretti nelle acque delle Eolie e del Tirreno Meridionale ha sequestrato diversi attrezzi illegali e reti da posta derivanti irregolari per oltre 10 chilometri.
La nave Cavallari ha portato al sequestro di una rete irregolare di oltre 2500 metri a largo di Amantea in Calabria e nel corso dell’operazione sono stati liberati due esemplari di manta, una delle quali stimata in 500 chilogrammi di peso. Sempre in terra calabra, in località San Lucido a Cetraro, sono state sequestrate tre reti derivanti illegali della lunghezza totale di 3800 metri circa oltre a reti irregolari nascoste all’interno di natanti da diporto.
Questo il bilancio dell’operazione “No Driftnets”: circa 40 chilometri di reti sequestrate, 221 ispezioni e 1198 controlli, elevati 136 illeciti amministrativi e 7 illeciti penali, per un importo di sanzioni di oltre 195 mila euro, 11 tonnellate di prodotto ittico sequestrato. Impegnati 200 militari, 10 mezzi navali e un mezzo aereo della Guardia Costiera.