Sull’incontro in Prefettura, sul fenomeno delle emissioni di fumi dagli impianti della Raffineria di Milazzo, è intervenuta l’ambientalista Angela Musumeci Bianchetti.
Di seguito la nota stampa in versione integrale:
“Da donna delle istituzioni, mi spiace appoggiare il pensiero della stragrande maggioranza della popolazione che afferma che ha perso la fiducia nei confronti di molte istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica e del nostro territorio.
Nel comunicato stampa diramato dalla Prefettura di Messina, in merito alla riunione tenutasi ieri sul fenomeno delle emissioni di fumi dagli impianti della Raffineria di Milazzo, sorprende leggere la dichiarazione di Arpa Sicilia che dichiara che le indagini non hanno rilevato le presenza di sostanze a rischio per la salute pubblica.
Una dichiarazione che va in netto contrasto con i dati forniti dalla stessa ARPA. Infatti nella relazione trasmessa ai Comuni si legge che sono stati rilevati picchi di concentrazione di benzene nella giornata del 7 agosto presso le centraline di Milazzo e Pace del Mela.
Qualcosa non torna ed è quindi necessario fare luce su tali dichiarazioni perché i cittadini hanno il dovere di conoscere la realtà dei fatti.
È utile ricordare che il benzene è stato classificato dall’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (International Agency for Research on Cancer, IARC) nel gruppo 1, tra le sostanze con una sicura capacità di generare il cancro (cancerogenicità) nell’uomo.
Nella riunione presso la Prefettura, non sono stati invitati i sindaci dei Comuni dell’area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e del Sito di interesse nazionale per le bonifiche, l’impatto prodotto dai fumi della Raffineria ha coinvolto diversi territori ed era auspicabile il coinvolgimento di tutti gli Enti Locali e delle Associazioni ambientaliste che sono portatori di interesse.
Le istituzioni nazionali e regionali, devono comprendere che nella Valle del Mela esiste una vera e propria emergenza sanitaria, ad oggi non è stata messa in campo nessuna azione concreta volta alla tutela della salute dei cittadini.
Nelle diverse riunioni, non si discute mai del danno psicologico che subisce la popolazione residente, infatti ogni qualvolta si verifica un incidente all’interno del polo industriale i cittadini si allarmano, anche per l’assenza di un sistema di gestione delle emergenze. I cittadini non hanno minimamente idea su cosa fare in caso di nube, incendio ecc.”