Avviare tutte le iniziative di monitoraggio e controllo per rassicurare la popolazione sui possibili rischi per la sicurezza, derivanti dalla presenza di industrie a rischio. Questo è emerso nel corso della riunione alla Prefettura di Messina per discutere sulle emissioni di fumi dagli impianti della Raffineria Mediterranea di Milazzo, verificatesi il 6 e il 24 agosto.
L’incontro è stato presieduto dal Prefetto di Messina Cosima Di Stani; sono intervenuti, oltre al sindaco di Milazzo Pippo Midili, i vertici della Raffineria, vigili del fuoco, Arpa, Asp e Ispra. Nel corso della riunione i rappresentanti della RAM hanno preliminarmente riferito sugli aspetti tecnici che hanno determinato l’emissione di fumi, precisando che sono legate all’attivazione dei sistemi di sicurezza a causa di due blocchi registrati su componenti diverse dell’impianto produttivo.
I rilievi effettuati dall’Arpa non hanno evidenziato presenza di sostanze a rischio per la salute pubblica, ricordando come nella zona industriale di Milazzo, la rete dei rilevatori di inquinanti sia stata fortemente potenziata, potendo oggi contare su ben 14 centraline e che le strumentazioni in dotazione consentono di poter adeguatamente effettuare controlli sui parametri di emissioni di specifiche sostanze monitorate per legge.
L’Asp, dal canto suo, ha evidenziato che non si siano registrati accessi al pronto soccorso dell’ospedale della città del Capo e ha proposto la riattivazione di una campagna di informazione promossa di concerto con la Raffineria Mediterranea lo scorso anno e poi interrotta a causa della sopravvenuta crisi pandemica. Il Prefetto ha sottolineato l’esigenza che siano rapidamente messe in campo tutte le necessarie iniziative di monitoraggio e controllo utili a fornire ogni più ampia rassicurazione alla popolazione circa i possibili rischi, per la sicurezza, derivanti dalla presenza di industrie a rischio di incidente rilevante, anche migliorando e rendendo più rapida ed incisiva la circolarità delle informazioni. A quest’ultimo fine, è stata definita l’attivazione di una “chat” che agevoli l’immediata ed informale comunicazione tra le varie componenti del sistema di monitoraggio ambientale, fornendo ai sindaci, in particolare, notizie aggiornate sui fenomeni di maggiore interesse per i cittadini.