L’obbligo vaccinale non è più un tabù e potrebbe presto entrare in vigore in Italia. Prima, però, verrà estesa l’obbligatorietà del Green pass: non solo grandi eventi, locali al chiuso e mezzi di trasporto pubblici ma anche, probabilmente, i luoghi di lavoro. È questa la direzione verso cui si muove il governo, anche se prima di arrivare all’introduzione di nuovi vincoli sarà attivata una «cabina di regia». In prospettiva, il premier Draghi dice sì all’obbligo vaccinale e l’aggiunta della terza dose al protocollo di immunizzazione.
Per l’obbligo di immunizzarsi contro il Covid-19, però, si dovrà attendere che i vaccini contro il Coronavirus vengano dichiarati da Ema non più farmaci emergenziali ma ordinari, e che l’Agenzia Italiana del farmaco recepisca la decisione.
È stato proprio il Presidente del Consiglio a rispondere sul tema, durante la conferenza stampa di ieri, in cui si è fatto il punto su economia e situazione sanitaria, ma anche sullo scenario politico, respingendo l’idea di un orizzonte limitato dell’esecutivo.
Lo scenario delineato ieri dal premier Draghi e dai ministri Speranza, Bianchi, Giovannini e Gelmini, vede una campagna vaccinale che fin qui ha coperto è il 69% della popolazione italiana e, da programma, punta a coprire l’80% dei vaccinabili, o addirittura l’85% – come si sono sbilanciati i ministri al suo fianco – entro la fine di settembre.
Senza mezzi termini, poi, la condanna del presidente del capo del governo della “violenza particolarmente odiosa e vigliacca” dei “no vax” contro medici, giornalisti e tutti coloro che sono in prima fila nella lotta alla pandemia.
Parole accompagnate dall’ormai consueto invito a vaccinarsi contro un virus che ha causato la morte di altre 62 persone nelle ultime 24 ore in Italia, con 6.761 contagiati. A fine settembre si partirà con la terza dose per i soggetti fragili, ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Questo, ha detto il premier, “ci permette di affrontare con una certa tranquillità e minore incertezza dell’anno scorso l’apertura delle scuole. La scuola in presenza è sempre stata una priorità”. “E si potrà tornare a sorridere”, ha aggiunto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, confermando che nelle classi in cui tutti sono vaccinati si potrà evitare la mascherina.