Green pass valido un anno dalla somministrazione della seconda dose (e non più nove mesi), via libera ai test salivari per ottenere il certificato verde e prezzo calmierato per i tamponi esteso a fine novembre. Ma anche tampone obbligatorio per accedere al pronto soccorso. Sono alcune delle principali modifiche contenute nel testo del decreto convertito in legge in via definitiva dal Senato.
E intanto oggi si riuniscono cabina di regia e Consiglio dei Ministri per varare un ulteriore decreto legge: il governo ha scelto la linea dura e vuole accelerare ancora sulla campagna vaccinale, dunque l’Italia sarà il primo paese europeo in cui lavoratori pubblici e privati non potranno entrare in fabbrica, in ufficio, negli studi professionali o in qualunque altro luogo di lavoro senza un green pass valido in mano. La misura, che sarà firmata nelle prossime ore, dovrebbe entrare in vigore alla metà di ottobre, presumibilmente il 15.
L’obbligo riguarderebbe, in totale, circa 18 milioni di persone, mentre ad oggi sono 13,9 milioni i lavoratori già in possesso di Green pass. I 4 milioni e 100mila lavoratori che ancora non hanno fatto nemmeno una dose di vaccino, dunque, avranno circa due settimane, a partire da oggi, per sottoporsi alla prima somministrazione, in modo da non farsi trovare impreparati all’entrata in vigore della misura. Sono necessari 15 giorni dalla prima vaccinazione, infatti, perché la certificazione verde sia valida. Per chi entra al lavoro senza green pass multe fino a 1000 euro e sanzioni disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie. La strategia delineata dal governo, inoltre, sarebbe quella di prevedere tamponi a carico dei lavoratori per chi, non vaccinato, si sottoporrà ai test per ottenere il green pass con cui recarsi a lavoro. Esclusi, naturalmente, quei lavoratori che, per comprovati motivi di salute, non possono vaccinarsi.
Nei luoghi di lavoro privati il responsabile potrà utilizzare l’app VerificaC19 per controllare il green pass dei lavoratori: chi ne sarà sprovvisto non potrà entrare e, così come accade già per la scuola, sarà considerato assente ingiustificato, dunque non sarà dovuta retribuzione.