La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania nell’ambito di indagini a carico di un 20enne, indagato per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Verga.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulla condotta illecita posta in essere dall’uomo dal dicembre 2019 ad oggi nei confronti della compagna, una ragazza di 19 anni.
L’indagato ha maltratto la convivente anche durante la gravidanza e poi in presenza del figlioletto (nato nell’agosto 2019); in particolare ha tenuto un atteggiamento aggressivo e prevaricante, insultandola, minacciandola di morte e picchiandola abitualmente con calci e pugni, perfino quando la ragazza teneva in braccio il loro bambino, tanto da costringerla in alcuni frangenti a ricorrere alle cure dei sanitari dei nosocomi catanesi; mostrando inoltre una gelosia morbosa e obbligandola a non uscire di casa, impedendole di frequentare amici e parenti e pretendendo il controllo assoluto in ogni aspetto della vita quotidiana; azioni che gli facevano assumere, come già detto, una posizione di supremazia che ha determinato nella vittima una condizione di sottomissione fisica e piscologica.
Condotte violente che sono consistite, oltre alle minacce e le botte, nel costringerla ad avere dei rapporti sessuali non consenzienti.
Una serialità di azioni vessatorie che hanno provocato nella persona offesa uno stato di cronica sofferenza, paura e turbamento, tanto da indurla a volte, poiché ormai letteralmente soggiogata, ad un ripensamento in merito alla denuncia-querela presentata ai carabinieri con il sostegno della famiglia d’origine.
L’esauriente quadro probatorio, espresso grazie alla perfetta osmosi investigativa tra il magistrato titolare del fascicolo e i carabinieri, recepito in toto dal giudice, ha consentito l’arresto e il trasferimento in carcere del maltrattante.
In virtù della proficua collaborazione tra i magistrati di questa Procura della Repubblica impegnati nella delicata materia e i Carabinieri del Comando Provinciale etneo, dal gennaio di quest’anno ad oggi, si è proceduto all’arresto in flagranza di 48 persone e all’esecuzione di 140 misure cautelari per atti persecutori e/o maltrattamenti in famiglia.