Etichettava la propria salsa di pomodoro impiegando l’indicazione geografica protetta “Pomodoro di Pachino Igp”, pur non essendo autorizzata né dal consorzio di tutela né dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Multa di 5000 euro e sequestri di bottiglie ai danni di un’azienda in provincia di Siracusa.
Questo è uno dei passaggi dell’operazione “Scarlatta quattro” portata avanti dai carabinieri del reparto tutela agroalimentare – Rac di Messina nel contrasto agli illeciti nel comparto agroalimentare e a tutela degli interessi dei consumatori e delle indicazioni geografiche protette.
Nel dettaglio, in provincia di Siracusa, i militari hanno sanzionato un’impresa che etichettava la salsa di pomodoro, prodotta nei propri stabilimenti, impiegando l’indicazione geografica protetta “Pomodoro di Pachino Igp”, pur non essendo autorizzata né dal Consorzio di Tutela né dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Per questo motivo, anche se la rintracciabilità ha dimostrato l’utilizzo nella preparazione di Pomodorini di Pachino IGP certificati, al rappresentante legale è stata elevata sanzione amministrativa di 5 mila euro e sono stati sequestrate 9.812 bottiglie di salsa di pomodoro, circa 5.500 chilogrammi del valore di 30 mila euro.
In provincia di Reggio Calabria, i militari hanno accertato che un’impresa ha commercializzato durante il 2020 un quantitativo di pomodoro di origine italiana superiore a quello effettivamente acquistato – circa 9.000 chilogrammi in più. In particolare, la vendita di pomodoro origine Italia si concentrava nel periodo in cui la stessa ditta effettuava l’importazione di svariate tonnellate – circa 70 – di pomodoro dall’estero. Il rappresentante legale e il preposto alla vendita sono stati denunciati per frode nell’esercizio del commercio.