«Ho espresso il mio cordoglio al sindaco, Franco Barchitta, per la tragedia che ha colpito la comunità di Scordia. Provo dolore e rabbia per quanto è accaduto, oltre a profonda preoccupazione per il persistere dell’ondata di eccezionale maltempo che interessa in queste ore, in particolare, la Sicilia orientale. Fiumi di fango, precipitazioni pari a quelle che si registrano in sei mesi, crolli ed esondazioni, sono effetti dei cambiamenti climatici che, in un contesto di dissesto idrogeologico del territorio che contrastiamo dal nostro insediamento, arrivano a provocare morte e danni enormi. Sono in costante contatto, da ieri sera, con il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, che sin da subito, con i suoi uomini, con i volontari, col Genio civile e col Corpo forestale, ha effettuato numerosi sopralluoghi per il più celere ripristino della normalità nei centri maggiormente colpiti. Si sta procedendo a una prima ricognizione dei danni e nelle prossime ore riunirò il governo regionale per deliberare lo stato di emergenza e chiedere a Roma la dichiarazione dello stato di calamità». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
Seconda giornata consecutiva di allerta meteo rossa nella provincia di Messina, così come in quelle di Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna. Molti sindaci hanno deciso di chiudere la scuole e anche ville comunali e cimiteri. A Scordia, paese della Piana di Catania maggiormente colpito dalle forti piogge, intanto, sono ancora in corso le ricerche di Angela Caniglia, di 61 anni, dispersa a seguito del nubifragio che ha coinvolto il Catanese. Ieri, in un agrumeto lontano circa 5 km da dove era stata segnalata la scomparsa, è stato ritrovato senza vita il corpo del marito 67enne, Sebastiano Gambera, agricoltore che era in auto con lei nel momento in cui è scoppiato il temporale.
I due rientravano in paese dopo aver fatto visita ad un familiare malato a Catania. Nel tentativo di fuggire alla furia dell’acqua, che trascinava via la loro auto, Sebastiano ed Angela sono scesi dalla loro Ford Fiesta, ma sono stati travolti dal fango. A lanciare l’allarme altri automobilisti, rimasti bloccati nelle loro vetture e che sono stati poi soccorsi dai vigili del fuoco.
La provincia più colpita dall’«Uragano Mediterraneo» è stata quella di Catania: in pochi minuti domenica pomeriggio le strade si sono trasformate in fiumi in piena, che hanno travolto e trascinato via alberi, auto e persone, invadendo case, garage e negozi e allagando vie di collegamento e campagne.
Secondo le previsioni il maltempo concederà una tregua domani, prima di tornare a partire da giovedì e per tutto il weekend. Intanto anche oggi, in considerazione del nuovo bollettino diffuso dalla Protezione Civile, i sindaci di molti comuni siciliani hanno deciso di chiudere gli istituti scolastici. Nella provincia peloritana scuole chiuse nella città di Messina, a Barcellona Pozzo di Gotto, Falcone, Milazzo, Spadafora, Giardini Naxos, Taormina, Letojanni ed in altri 9 comuni della zona ionica. Scuole chiuse anche in diversi comuni delle province di Catania, Siracusa ed in tutta la provincia di Ragusa.