Il comune di Oliveri dovrà pagare 387 mila euro alla società “Azimut di Marinello”. Così ha deciso la prima sezione del Tar di Catania, confermando l’esecutività della sentenza emessa il 5 agosto 2011 dalla prima sezione civile della corte d’appello di Catania, per un procedimento avviato nel 2011.
La corte etnea ha disposto il risarcimento del danno per l’occupazione illegittima di un’area ricadente nel territorio di Oliveri e confinante con Marinello di Patti. Ora, dopo questa sentenza emessa nel giudizio di ottemperanza, visto che pur dopo l’invio di reiterate diffide, non è stato dato seguito al giudicato della sentenza della corte d’appello di Catania, il Tar ha accolto il ricorso proposto dalla “Azimut di Marinello srl”, rappresentata dall’avvocato Stefano Trimboli, ordinando al comune di Oliveri di pagare 387 mila euro entro il termine di 60 giorni. In caso di ulteriore inadempienza è stato nominato commissario ad acta il segretario comunale del comune di Sinagra.
Il comune di Oliveri, rappresentato dall’avvocato Felice Panebianco, aveva chiesto di rigettare il ricorso, dichiarandolo inammissibile, irricevibile, improcedibile, improponibile, e infondato in fatto ed in diritto. Non solo ma anche che il tar si dichiarasse incompetente a favore del giudice ordinario. Ma tutte le eccezioni sono state respinte.
La società “Azimut di Marinello” ha un’altra vicenda in contrapposizione con il comune di Oliveri e riguarda il cambio d’uso di un’area localizzata sul lungomare. L’amministratore della società Nunzio Nino di Benedetto, titolare di una struttura che si estende per circa ventimila metri quadrati, ha atteso una risposta dal comune dal 20 febbraio 2018, volendo trasformare i resti di un vecchio impianto produttivo in attività turistico ricettiva e cioè un villaggio turistico. Il comune ha risposto di recente, ribadendo che il progetto non si sarebbe potuto realizzare. Ma ora, in forza di una legge regionale che ha specificato meglio i criteri, spera che la sua iniziativa possa andare in porto.