Con una diretta facebook il primo cittadino di Torrenova Salvatore Castrovinci, stasera ha lanciato il suo atto d’accusa nei confronti dell’attuale gestione sanitaria della nuova ondata da covid-19, che farebbe acqua da tutte le parti e che invece di fronteggiare adeguatamente la diffusione del virus, mette in campo circolari che mandano in tilt cittadini e addetti ai lavori.
Intanto sono 21 i casi positivi a Torrenova, con un incremento di 9 casi in 48 ore. 12 sono studenti delle scuole torrenovesi. Nessuno fortunatamente è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere e qualcuno presenta i tipici sintomi simil-influenzali del covid-19. 65 le persone poste in quarantena.
Dopo aver sospeso le attività didattiche fino a sabato 13 novembre e di quelle sportive fino a domenica 14 per bloccare il contagio, il sindaco questa sera ha fatto appello al senso di comunità e ribadito la necessità di rispettare le regole anti-contagio. Poi l’attacco alla gestione dell’emergenza covid: “Chi ha gestito la sanità siciliana ha annientato i tre criteri fondamentali per contrastare il virus: vaccino, isolamento dei positivi e tracciamento.” da detto il primo cittadino, che lanciato un duro attacco sulla chiusura del centro vaccinale dell’ospedale di S. Agata Militello, “eccellenza con tutto il suo staff per la somministrazione dei vaccini” ha detto Castrovinci. “Nonostante S. Agata fosse diventata una macchina perfetta per la somministrazione del vaccino, la politica ha bloccato tutto e il commissario covid ha pensato bene di chiudere S. Agata, preferendo utilizzare gli hub vaccinali, di cui uno dei due del territorio, notizia di oggi, deve chiudere”. Parla poi delle 5 USCA territoriali smantellate Castrovinci, che da quando sono state istituite hanno fatto egregiamente fronte all’emergenza sanitaria sia con le attività di tracciamento e somministrazione vaccinale, che di supporto psicologico. Oggi sono state smembrate, con il personale “in piena quarta ondata in una situazione vergognosa, costretti a lavorare pochissime ore, senza continuità del servizio, non avendo il filo diretto tra il tracciamento dei positivi, un giro di valzer di medici che cambiano in continuazione, senza poter dare continuità e nonostante questo stanno battagliando.” Non le manda a dire il sindaco torrenovese al commissario Firenze che a detta di Castrovinci “aveva dato certezze per quanto riguarda il potenziamento delle Usca. Le sue sono rimaste solo chiacchiere ed è una vergogna che questo territorio venga così abbandonato”
La “vergogna madre” come la definisce Castrovinci, sta invece nella sospensione dell’utilizzo del macchinario per processare i tamponi nel laboratorio analisi dell’ospedale di Sant’Agata di Militello. Motivo della chiusura: il laboratorio non ha le autorizzazioni per elaborare i tamponi e da ora i tamponi verranno trasferiti nei laboratori analisi del Policlinico e del Papardo, con i conseguenti sovraccarichi già visti in passato. Infine un passaggio sulla nuova circolare con le disposizioni che le scuole da lunedì 8 novembre devono adottare in caso di positività di un alunno. Il positivo, secondo quanto previsto, va isolato, mentre i compagni di classe devono immediatamente essere sottoposti a tampone – detto tempo zero – e in caso, di negatività, devono tornare a scuola. Una disposizione che contrasta con la precedenti disposizioni e con la prassi precedente di considerare attendibili i risultati dei tamponi prelevati a qualche giorno dal contatto con il positivo (considerando il periodo di incubazione del virus tra i 3 e 10 giorni ndr). La circolare inoltre non prevede chi sia il soggetto preposto al controllo delle disposizioni per i soggetti c.d. in testing, ovvero gli studenti che hanno eseguito il tampone 0, che devono evitare situazioni di assembramento, hanno obbligo di mascherina e distanziamento in caso di contatto con persone diverse dai familiari. Disposizioni vaghe, insomma e incoerenti secondo Castrovinci. “Su quanto sto dichiarando preparerò un dossier che presenterò al Prefetto” tuona Castrovinci “con tutto ciò che stanno combinando per annientare la sanità siciliana e per favorire la diffusione del virus.”