Se non si effettuano interventi chirurgici, è naturale che il “Barone Romeo” di Patti rischi il depotenziamento. Così Filippo Tripoli, Francesco Balletta e Nicola Pelleriti del gruppo politico “Patti Futura”.
In attesa che l’Asp di Messina relazioni alla Regione sulla carenza degli anestesisti denunciata dal comitato “Aretè”, il gruppo politico ha fatto il punto della situazione dell’organico e sui posti letto, nella prospettiva della prossima rete ospedaliera. Per quanto si considerino lontane le elezioni regionali, terreno fertile per quanti non hanno mai avuto a cuore le sorti dell’ospedale o magari ne parlino in funzione di ottenere voti, mai abbassare la guardia. Si erano avute rassicurazioni per gli anestesisti, indispensabili per far lavorare le sale operatorie, invece tutto è sempre gestito in emergenza; da qui “Patti Futura” si è detta pronta a recitare la propria parte per tutelare l’ospedale.
Sarà inviata una nota al sindaco di Patti Gianluca Bonsignore, che, da subito, si è attivato per comprendere lo stato dell’arte e per scongiurare il depotenziamento; bisogna fare i conti con i numeri e se, ai sensi del decreto Balduzzi, sono positivi, potrà essere una realtà il passaggio dell’ospedale “Barone Romeo” a dea di 1 livello. Per “Patti Futura” più si opera, più l’ospedale accumula requisiti per non rimanere ospedale di base; di contro frenare i lavori delle sale operatorie creando situazioni sfavorevoli, porta inevitabilmente al depotenziamento dell’ospedale e questo nessuno può assolutamente permetterlo.
Il gruppo politico pone l’attenzione sul vecchio collaudato adagio: il personale qualifica l’ospedale, i medici qualificati ad eseguire gli interventi assicurano i numeri perché l’ospedale si guadagni i galloni. Troppo semplice, ma chissà, proprio per questo troppo difficile. Questo e niente altro deve programmare la politica, il resto è aria fritta.