E’ nullo il decreto ingiuntivo proposto dall’Ato Messina 1 rifiuti nei confronti del comune di Longi per la riscossione di un credito presunto nei confronti dell’ente per circa 187 mila euro.
Lo ha stabilito con propria sentenza il Tribunale di Palermo, sezione per le imprese, revocando il provvedimento emesso nel 2020 su istanza dell’ex società d’ambito, in liquidazione.
Accolto il ricorso presentato dall’amministrazione comunale di Longi, difesa dall’avvocato Vincenzo Amadore, che aveva contestato l’incompetenza del Tribunale alla luce dello statuto dell’Ato che prevedeva un arbitrato per la risoluzione delle controversie tra soci e la società.
Ipotesi che è stata quindi confermata dal collegio del Tribunale per le imprese che, dopo aver in precedenza respinto l’istanza di provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo, ha ribadito con propria sentenza la competenza del collegio arbitrale, trattandosi di crediti vantati con il comune socio per costi di gestione della società.
L’Ato Messina 1 in liquidazione, che si era costituita nel giudizio rappresentata dall’avvocato Antonio Di Francesco, è stata condannata al pagamento di 5 mila euro di spese del giudizio di opposizione al comune di Longi oltre spese generali.