La tragedia che ha colpito la famiglia di Mistretta costretta a correre al più vicino centro di assistenza per le donne in gravidanza a ben 91 km è solo l’ennesimo episodio di chi in Sicilia muore per la mancanza dei minimi servizi di assistenza.
Così la segreteria di “siciliani Liberi”, pronta a ricordare come in Sicilia non esista solo l’emergenza sanitaria pandemica, quando vige l’emergenza sanitaria ordinaria. “Da quando il settore sanitario è diventato un settore amministrato in modo aziendalistico la priorità non è più la salute pubblica, bensì l’interesse economico e non sempre l’interesse economico pubblico.”
“Soprattutto adesso, che in materia sanitaria sembra esistere solo la gestione del COVID, l’interesse economico privato cresce. Il privato è chiamato a compensare l’assenza del pubblico nella risposta alle esigenze di cura, anche quelle di base. In questa situazione di abbandono della gestione sanitaria pubblica per l’ordinaria amministrazione, si continuano a consumare le tragedie personali e familiari di chi ha perso il diritto alla salute.”
Siciliani Liberi, oltre a stringersi al dolore della famiglia di Mistretta per la perdita del neonato, dopo che la madre aveva partorito in autostrada, ha voluto esprimere solidarietà verso tutti coloro che continuano a soffrire nella solitudine “le inefficienze e inadempienze delle autorità siciliane, piegate alle imposizioni delle direttive romane ed europee.”