Sarà votata il 13 dicembre prossimo la presa d’atto della sentenza del Tar di Catania che rischiava di mandare in default le casse di Palazzo Longano; e questo sarà infatti il prologo dell’approvazione del bilancio.
Come si ricorderà con la sentenza del Tar, su ricorso presentato dal Ministero delle Finanze, che è stato accolto, era stata annullata la deliberazione 23 del 10 giugno 2020 del consiglio comunale di Barcellona Pozzo di Gotto sulla determinazione delle aliquote dell’Imu per l’anno 2020. Di fatto il Ministero e poi il Tar hanno ritenuto che il comune, nel 2020, non avrebbe potuto votare l’aumento dell’aliquota dell’Imu dall’1,06% all’1,14 %.
Una sentenza che ha messo in subbuglio le forze politiche di Palazzo Longano alla ricerca di fondi per far quadrare i conti e di un’intesa unitaria per raggiungere un importante obiettivo. E’ venuto in aiuto delle casse comunali un emendamento presentato all’Ars dal presidente del gruppo parlamentare di Fi Tommaso Calderone, con il quale sono state stanziate risorse per i comuni con piano di riequilibrio.
Nella città del Longano, grazie all’emendamento di Fi, sono arrivati 1.700.000,00 euro, 450 erano state già impegnate, il resto coprirà il vuoto del bilancio, come ha ribadito di recente in aula il consigliere comunale Tommaso Pino. Con altri aggiustamenti in bilancio e dopo la presa d’atto della sentenza del Tar, il presidente del consiglio comunale Angelo Paride Pino riconvocherà i consiglieri per approvare la manovra finanziaria.