L’Europa ha una nuova arma per combattere il Covid: la Commissione Europea ha accolto la raccomandazione dell’EMA, autorizzando il vaccino Nuvaxovid dell’azienda americana Novavax. Dopo quelli delle aziende Pfizer/BioNTech, Moderna, Johnson&Johnson e AstraZeneca, è il quinto a ricevere l’ok per l’utilizzo nei Paesi dell’Unione Europea.
Nel caso del vaccino di Novavax la tecnologia è quella delle proteine ricombinanti, un meccanismo d’azione differente rispetto a quello dei vaccini anti-Covid approvati finora, anche se l’approccio è già ampiamente consolidato e impiegato da tempo nella pratica clinica, per questo è stato detto che sarà il vaccino in grado di convincere anche i più scettici. L’idea è quella di recapitare all’organismo solo la proteina spike del coronavirus pulita, in modo da farla riconoscere al nostro sistema immunitario che si attiverà producendo una risposta adeguata.
L’immunizzazione prevede due dosi uguali, a distanza di 21 giorni una dall’altra, e il prodotto può essere conservato in frigorifero per 6 mesi. Le ricerche hanno provato che il farmaco è sicuro, con effetti collaterali per lo più lievi o moderati nei volontari. Oltre al buon profilo della sicurezza, i trial dimostrano che il vaccino ha un’efficacia stimata pari al 90% nel prevenire le forme sintomatiche di Covid-19, simile a quella ottenuta dai vaccini ad Rna messaggero come Pfizer e Moderna. Non si sa però ancora quale protezione avrà sulla nuova variante Omicron.
Fra gli effetti collaterali più comuni ci sono dolore nel sito di iniezione, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, sensazione di malessere generali, dolori articolari e nausea.
Entro Natale dovrebbe arrivare anche l’ok dell’Agenzia Italiana del Farmaco, così l’Italia potrà ricevere e somministrare le 13 milioni di dose che le saranno destinate.