Sarà il giudice ordinario a decidere sulla controversia tra il comune di Barcellona Pozzo di Gotto e la cooperativa “Libertà e Lavoro” in liquidazione coatta amministrativa.
E’ questo il responso dei giudici della prima sezione del Tar di Catania su due decreti ingiuntivi di oltre 55 mila euro e di 88 mila euro, collegati all’esecuzione del servizio di raccolta, rimozione, pressatura e trasporto dei rifiuti e poi anche la raccolta differenziata e raccolta di materiali ferrosi e conferimento presso un centro autorizzato effettuato dalla cooperativa per il comune del Longano.
L’ente, rappresentato dall’avvocato Aldo Tigano, si è opposto ai due decreti ingiuntivi già emessi dal Tar di Catania nel 2004. Per il comune la controversia si sarebbe dovuta trasferire al giudice ordinario, perché si riferisce alla fase esecutiva del contratto e al pagamento del quantum del corrispettivo dell’appalto. Tutto questo, visto il contratto sottoscritto l’8 luglio 1999, per il comune darebbe luogo ad una vera e propria situazione di diritto soggettivo, perché non riguarda la scelta del contraente, ma l’esecuzione degli obblighi del contratto d’appalto, con riferimento alla corretta determinazione del corrispettivo delle prestazioni.
I giudici hanno accolto l’opposizione ai decreti ingiuntivi promossa dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo sulle due controversie. Da qui anche la perdita di efficacia per la nullità dei decreti che devono essere revocati. A questo punto alla cooperativa non resta che far valere le proprie pretese dinanzi al giudice ordinario, salve le decadenze e preclusioni eventualmente intervenute.